Sono in molti a pensare che l’unica casa di proprietà del debitore non possa essere sottoposta ad esecuzione forzata. Ecco i casi in cui si è al sicuro. 

 

La prima casa è pignorabile ? la risposta, sebbene ovvia per un operatore del diritto, potrebbe non essere immediata per un normale cittadino.

Ebbene, sino a quando una famiglia riesce ad onorare regolarmente i propri debiti (mutui, finanziamenti, ecc.) non vi sono particolari problemi. Quando, invece, le rate iniziano ad accumularsi, è bene avere le idee molto chiare sull’argomento, per evitare di commettere errori fatali.

Andiamo subito al sodo. In linea generale, la prima casa è pignorabile. La legge pone delle limitazioni al pignoramento, e dunque alla possibilità di mettere all’asta l’immobile, solo quando ad essere creditore è il Fisco e quando si tratta dell’unica casa di proprietà del debitore.

Al contrario, tutti gli altri creditori privati (es. banche, finanziarie, fornitori ecc.) possono procedere al pignoramento dell’unica casa del debitore, senza limiti di importo o altri condizionamenti, salvo, ovviamente, il rispetto delle regole procedimentali imposte dal codice di procedura civile.

Ma andiamo a vedere quali sono i limiti per il Fisco.

Come accennato, la Legge detta delle limitazioni al pignoramento solo per l’Agente della Riscossione  (Equitalia, che dal 1° luglio 2017 ha assunto la denominazione Agenzia delle Entrate-Riscossione).

Nel 2013, il D.L. n. 69/2013 c.d. ” Decreto del fare“, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n. 98, ha stabilito che l’Agente della Riscossione NON può procedere al pignoramento quando:

  • si tratta dell’unica casa di proprietà del contribunete-debitore. Dunque se il debitore possiede due immobili, il limite non vale, ed il Fisco può procedere al pignoramento di entrambi gli immobili
  • si tratta dell’abitazione in cui il contribuente ha fissato la propria residenza. Dunque se il debitore possiede un solo immobile, ma ha fissato la propria resienza in un altro in cui risiede in affitto, il Fisco può procedere al pignoramento della casa di proprietà
  • non deve trattarsi di un immobile di lusso (Categorie A/8 o A/9)
  • dev’essere accatastato come civile abitazione.

Oltre ai vincoli sopra elencati, la Legge impone al Fisco anche dei limiti “quantitativi”. L’Agente della Riscossione, infatti, NON può procedere al pignoramento anche quando:

  • il debito complessivo è inferiore ad €.120.000. Si precisa però che se il debito è superiore ad €.20.000 l’Agente della riscossione può iscrivere ipoteca sull’immobile.
  • il valore di tutti gli immobili posseduti dal debitore è inferiore ad €.120.000 (Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017)

Al contrario, tutti gli altri creditori, ad esempio la banca o qualsiasi altro creditore privato, possono procedere liberamente al pignoramento dell’unica casa di proprietà del debitore. Questo significa che la banca, in caso di mancato pagamento delle rate del mutuo, potrebbe decidere di mettere all’asta l’immobile, anche se il debito residuo è molto basso, oppure se si tratta dell’unica casa di proprietà. Come abbiamo visto la Legge non pone alcun limite.

In conclusione, quello della impignorabilità della prima casa è spesso un mito che non trova riscontro nella realtà.

 

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