Ti hanno fatto credere che presentare alla Banca/finanziaria una proposta di Saldo e Stralcio sia semplice.
Ti hanno garantito riduzioni del debito “fino all’80%”. Ti hanno assicurato la risoluzione in tempi rapidi di tutte le situazioni debitorie.
Ti dico una cosa: sei sulla strada sbagliata e se hai (solo) 3 minuti e 40 secondi da dedicare alla lettura di questo articolo te lo dimostrerò.
Le affermazioni che ho riportato più sopra sono quelle più diffuse che girano su internet e, come spesso accade, sono delle vere e proprie bufale. Attenzione, non perché in termini teorici non sia possibile, ma perché ogni situazione è diversa dall’altra. Dunque è impossibile fare tali “promesse” senza uno studio approfondito della situazione concreta.
In questo articolo ragioniamo insieme sugli errori più comuni che vengono commessi in una trattativa di saldo e stralcio con la Banca e che, spesso, determinano l’esito negativo.
Ne ho selezionato (solo) cinque anche se, è bene esserne consapevoli, avrei potuto individuarne moltissimi altri. Se è la prima volta che “atterri” sul mio sito, ti anticipo che difficilmente troverai queste informazioni altrove (nessuno ti da gratis informazioni che potrebbe farsi pagare). Se invece hai già letto qualche mio contenuto, be’, sai già cosa aspettarti.
Come promesso ecco i 5 errori più comuni che possono essere commessi in una trattativa di saldo e stralcio
1) Fare proposte a “raffica”: partire da una somma molto bassa per poi risalire.
L’altra sera stavo guardando il Film “Quel bravo ragazzo” (2016) e, tra le tante, c’è stata una scena che mi ha fatto sorridere ed allo stesso tempo riflettere. In sostanza, Leone, il figlio ingenuo del Boss, su suggerimento di una bambina, impara come affrontare ogni trattativa: parte da 1 Euro e quando la controparte rifiuta fa finta di alzarsi ed andare via.
Ora, il film mi ha fatto riflettere su un errore che spesso viene commesso nelle trattative di saldo e stralcio. Si parte da una somma bassissima, quasi irrisoria e poi, dopo il primo rifiuto, si fanno proposte al rialzo.
Bene, ti starai chiedendo cosa c’è di male in questo modo di condurre le trattative. Te lo dico subito: dopo un paio di sequenze del tipo proposta – rifiuto – nuova proposta diventi poco credibile.
Se in un paio di mesi offri prima 1.000, poi 2.000, poi ancora 4.000, in buona sostanza stai comunicando al tuo interlocutore due cose: A) che non sei credibile; B) che puoi spingerti ancora più in alto e che – proprio come nel film di cui ti parlavo – stai giocando al ribasso. Pessima mossa !
Questo è un errore fatale che spesso vedo commettere al debitore stesso, quando decide di fare da solo o quando viene affiancato da consulenti poco esperti.
L’esperienza maturata nel campo ci permette di conoscere in anticipo a quanto si potrebbe chiudere una posizione.
2) Riconoscere il Debito senza verificare la presenza di anomalie sul calcolo degli interessi
Siamo tutti d’accordo: i debiti vanno pagati. Prima di pagare, tuttavia, sarebbe opportuno verificare se la somma che ti richiedono è dovuta in tutto, oppure solo in parte.
Ad esempio, nel mio studio, quando decidiamo di prendere in carico una posizione, effettuiamo una approfondita analisi della documentazione contrattuale – anche con l’ausilio di un consulente tecnico – al fine di individuare irregolarità nel calcolo degli interessi, tassi, piano di ammortamento ecc.
Se riscontriamo la presenza di anomalie andiamo subito ad effettuare una contestazione scritta che ci permette di ottenere due benefici: 1) non si riconosce il debito; 2) si acquista forza nella trattativa.
In particolare, riguardo al primo beneficio, mi sono capitati casi in cui il debitore inoltrando in autonomia una proposta transattiva di saldo e stralcio ad una società di recupero crediti abbia – implicitamente – riconosciuto l’esistenza del debito.
Senza entrare nel campo tecnico, ti basti sapere che una volta che il debito viene riconosciuto, per la Banca sarà molto più semplice agire in Tribunale.
Questo è un errore fatale che spesso vedo commettere al debitore stesso, quando decide di fare da solo o quando viene affiancato da consulenti poco esperti.
3) Sbagliare le tempistiche: inoltrare la proposta troppo presto o troppo tardi.
Il fattore tempo è sempre importante e, anche, nel contesto di una proposta a saldo e stralcio può diventare FONDAMENTALE.
Quando si decide di avanzare una proposta alla Banca/Finanziaria per chiudere una posizione sono due i principali pericoli legati al tempo:
- Inoltrare la proposta troppo presto: le finanziarie, le società di recupero crediti, come tutte le grandi società, nella gestione delle posizioni seguono degli schemi ben precisi e delineati. Quando si conoscono a fondo tali meccanismi, si riesce a comprendere come sia inutile avanzare una proposta se i tempi non sono ancora maturi. Ti faccio un esempio su un caso recente che mi è capitato, dove purtroppo la parte debitrice mi ha contattato quando aveva già commesso un errore fatale. Residuo Mutuo non pagato pari ad €.150.000. Immobile ipotecato con valore di mercato pari ad €.80.000. Il debitore ha proposto €.70.000 subito dopo il precetto, senza attendere la perizia del CTU del Tribunale. La Banca ha rifiutato la proposta, perché si è basata sul valore perizia molto più alta effettuata 10 anni prima. quando il mutuo era stato erogato. In questo caso la “fretta” ha portato il debitore a bruciare le sue carte.
- Inoltrare la proposta troppo tardi: può anche capitare il caso contrario, e cioè quello di inoltrare la proposta quando ormai i giochi sono fatti. Sapere quello che quasi sicuramente accadrà dopo, ti da la possibilità di giocare d’anticipo. Ci sarebbero tantissimi esempi da fare qui.
4) Fare proposte che non si possono mantenere. Parola d’ordine : sostenibilità.
Se il tuo reddito disponibile è €.500 e devi mantenere una famiglia, potresti accordarti con il recupero crediti per firmare della cambiali mensili da €.400 ?
La risposta potrebbe – in apparenza – risultare scontata: NO non puoi. Nel corso degli anni, tuttavia, ho imparato a non stupirmi più di nulla e a non dare niente per scontato (P.S. ho visto debitori firmare piani di rientro con rate pari al doppio del proprio reddito per far smettere le telefonate incessanti del recupero crediti).
Questa breve apertura introduce il 4° errore “fatale”: fare promesse che non si possono mantenere.
Bene, cosa accade se non puoi rispettare un piano di rientro ? il creditore dichiara la decadenza dell’accordo raggiunto e ciò produce due effetti: 1) tutte le rate pagate vengono imputate alla intera somma dovuta ; 2) sarà in seguito più difficile raggiungere altri accordi, in quanto agli occhi del creditore sei considerato “poco affidabile”.
In conclusione, ogni proposta, ogni accordo ed, in generale, ogni trattativa che viene avviata per la gestione di una posizione debitoria deve rispondere ad un unico comandamento: Sostenibilità.
Se hai la certezza di non poter far fede ad un accordo è meglio non fare nulla. Peggioreresti solo le cose.
Ti Faccio un esempio. L’altro giorno mi aveva contattato un cliente disperato. Aveva firmato un piano di rientro cambializzato (cioè firmando delle cambiali) così strutturato: i primi 12 mesi €.100 mensili, i successivi 24 €.250; gli ultimi 36 €.400 mensili.
Qual è il problema ? che questo accordo sarebbe stato sostenibile nei primi 12/24 mesi ma sarebbe divenuto insostenibile per gli ultimi 36. Cosa accadrà dopo ? se le ultime cambiali non verranno pagate il cliente subirà dei protesti e richierà un pignoramento sullo stipendio.
5) Ragionare come il debitore (?)
Ultimo errore, ma non certo per ordine di importanza, che si può commettere in una trattativa di saldo e stralcio è ragionare come il debitore.
Cosa ? in che senso ragionare come il debitore ? se sono io ad avere il debito com’è che dovrei ragionare ti starai chiedendo ?
Aspetta, fermati. Mi spiego meglio. E’ tutta una questione di prospettiva.
Spesso quando si fa una proposta o si avvia una trattativa si ragiona in base alle proprie disponibilità economiche (cosa comunque corretta come visto nel punto precedente) ma non ci si immedesima mai nelle vesti della Banca o della Finanziaria (questo è l’errore).
Ad esempio, se hai uno stipendio di €.1.500 mensili, facendo due conti puoi sicuramente capire fino a che cifra potresti spingerti, ma devi anche tener presente che la finanziaria potrebbe procedere ad un pignoramento dello stipendio nei limiti di €.300 mensili (1/5 della somma percepita)
Ora, immagina solo per un attimo di essere TU al posto della finanziaria e di essere a conoscenza di questa situazione.
Ecco allora la domanda: accetteresti mai un piano di rientro a €.100 mensili sapendo, invece, che con la semplice notifica di un pignoramento dello stipendio ne prenderesti 300 e peraltro con la garanzia del datore di lavoro ?
Bè, se sei arrivato fino a questo punto dell’articolo non dubito che tu conosca già la risposta.
Perché affidarsi a professionisti specializzati nel Saldo e Stralcio
Gestire una posizione debiotria verso una Banca è una attività complessa, servono competenze multidisciplinari ed anni di esperienza.
Ecco perché non dovresti mai affidarti a professionisti, società ed associazioni che non siano specializzati nella a risoluzione di posizioni debitorie
Altro errore è il fai da te. Se hai posizioni debitorie aperte, prima o poi verrai contattato dal personale delle società di recupero crediti, con telefonate anche dal tono minaccioso (ti consiglio di leggere l’articolo “Come comportarsi con il Recupero crediti senza commettere errori: la Guida completa“. Contiene alcuni consigli che ti saranno di certo utili).
È chiaro che avere il supporto di un professionista, anche a livello psicologico, diventa fondamentale.
Facendo da solo rischi di commettere degli errori che segneranno per sempre quel tipo di rapporto con la Banca.
Ti consigliamo di leggere tutti i nostri articoli relativi al saldo e stralcio:
- Saldo e stralcio: come fare e quanto offrire
- Quando richiedere un Saldo e Stralcio ?
- Piano di rientro o Saldo e Stralcio ?
- Quando avviene la riabilitazione nelle Banche Dati ?
- Decadenza Beneficio Termine Mutuo: dopo quante rate ?
- Decreto Ingiuntivo Banca: come difendersi ?
Questi Alcuni dei risultati ottenuti:
- Saldo stralcio Mutuo: da €.165.630 ad €.95.000 e Asta Evitata
- Saldo stralcio Mutuo: da €.115.000 a €.12.000 in 5 rate
- Asta Bloccata e famiglia salvata dai debiti
- Saldo stralcio conto Corrente: da €.15.800 e €.3.000
- Prescrizione debito con la Banca: annullati €.413.00
- Revoca Decreto Ingiuntivo per difetto di prova
- Revoca Decreto Ingiuntivo per €.38.000,00 emesso a favore della Banca
- Tassi errati: Banca restituisce €.12.476,76 al cliente
- Banca condannata per Usura: dovrà restituire €.19.000 al cliente
Se hai necessità di supporto nella gestione una posizione debitoria, puoi contattare lo studio compilando il FORM qui sotto. Ti risponderemo nel più breve tempo possibile.
[Chi è Luca Barone ?]
E’ un Avvocato che parte dal Foro di Cosenza ma grazie a internet arriva in tutta Italia, senza nessuna limitazione.
Cosa fa ? in teoria fornisce soluzioni legali a consumatori e ad imprese che hanno problemi intricati con Banche, finanziarie e società di riscossione. In pratica risolve problemi ed elimina dubbi, paure ed incertezze [ cioè tutte quelle cose che Google da solo non può fare ]
Si occupa di diritto Civile ed, in particolare, di diritto Bancario e Finanziario 6 giorni su 7 (alcune volte 7 giorni su 7). Appassionato di tutto ciò che ha a che fare con il diritto ed i numeri, individua soluzioni anche dove non ci sono.
Per contattarlo ci sono poche e semplici [ssime] regole, testate negli anni per offrire un servizio efficiente :
Cosa devi fare:
Compilare il FORM di contatto che trovi sopra
Scrivere una mail a info@avvocatolucabarone.it
Scrivere un messaggio di testo Whatsapp al n. 340/2769627
In ogni caso descrivi il tuo problema fornendo tutte le informazioni necessarie per inquadrare il caso specifico. Verrai ricontattato in tempi brevi con la indicazione dei passi successivi.